Un appello a fare sbarcare i migranti in mare, sulla Sea Watch e la Sea Eye, arriva da Papa Francesco. "Da parecchi giorni quarantanove persone salvate nel Mare Mediterraneo sono a bordo di due navi di ong, in cerca di un porto sicuro dove sbarcare. Rivolgo un accorato appello ai leader europei, perché dimostrino concreta solidarietà nei confronti di queste persone": è quanto ha detto il pontefice all'Angelus.
Nono giorno in mezzo al mare per i 32 migranti salvati il 22 dicembre a largo della Libia dalla nave della ong tedesca Sea Watch, che vaga nel Mediterraneo centrale in attesa di un possibile porto per lo sbarco.
Ecco il presepe allestito nella sede dell'Associazione Don Bosco 2000 dai ragazzi in accoglienza che partecipano al laboratorio di arti manuali, per ricordare il tema della migrazione e il dramma dei profughi, dal viaggio nel deserto e in mare, dall'ospedale da campo come capanna alla stella cometa con i colori della pace.
A Piazza Armerina (En) in via Garibaldi 75,dalle 17:00 alle 20.00
‘L’Italia in nero’ il titolo di copertina, a caratteri cubitali. Al centro, da una folla a fumetti spuntano due volti, sorridenti nonostante l’occhiello metta in guardia: “In regola ma emarginati: cosi’ nasce un Paese multirazziale”. Anno 1989, prima pagina dell”Europeo’. A seguire un’inchiesta di dieci pagine, nata dopo lo sgomento e anche le proteste di piazza per l’assassinio di Jerry Maslo, vittima prima dell’apartheid sudafricana e poi di sfruttatori e criminali nei campi di pomodori a Villa Literno. L’inchiesta era firmata da Pap Khouma (foto), cittadino del Senegal, per l’Italia un “clandestino”.
“Quando sono arrivato in Libia sono stato rapito e portato in prigione. Lì le persone ogni giorno vengono picchiate e molti sono stati uccisi davanti ai miei occhi solo perché chiedevano di essere pagati per il lavoro che avevano svolto”. Così Ibrahim Salifu, richiedente asilo accolto da Oxfam in un Centro di accoglienza straordinaria (CAS), ricorda gli abusi subiti per 7 anni nell’inferno libico.
In occasione dell’Angelus domenicale, Papa Francesco è tornato a parlare di immigrazione e di Global Compact.
“Solidarietà e compassione nei confronti di chi ha lasciato il proprio Paese”, Bergoglio ha chiesto di accogliere, proteggere, integrare le persone che “bussano alle nostre porte”.
"Mi sento più orgoglioso di essere italiano". Così Mario Draghi, presidente della Bce, all'inizio del suo discorso in occasione del conferimento di un PhD honoris causa da parte del Sant'Anna di Pisa.
Nel 2017 sono quasi 28 mila (+4% sul 2016). In forte aumento tra 2013 e 2017 il numero di emigrati diplomati (+32,9%) e laureati (41,8%). E’ quanto emerge dal rapporto Istat ‘Mobilità interna e migrazioni internazionali della popolazione residente – Anno 2017’, in cui viene sottolineato che “in cinque anni l’Italia perde oltre 156 mila laureati e diplomati“.
Il patto delle Nazioni unite sulle migrazioni è stato adottato a Marrakesh, davanti ai leader di 164 Paesi. L'adozione è arrivata durante la conferenza Onu, nonostante le critiche di forze nazionaliste e contrarie alle migrazioni e dopo che vari Paesi si sono opposti o sfilati, tra cui gli Stati Uniti e l'Italia. Il Global Compact for Safe, Orderly and Regular Migration contiene 23 linee guida con cui "evitare sofferenze e caos" nelle migrazioni nel mondo.
“In Italia specialmente prima delle vacanze estive, passa una bella pubblicità: non è civiltà abbandonare i cani per strada e chi lo fa è punito dalla legge. Invece, abbandonare per strada i migranti o, se sembra troppo forte, ‘accompagnarli’ e lasciarli per strada , è ‘sicurezza’, è legge”. Il vescovo di Caltagirone, monsignor Calogero Peri (foto), insorge contro il decreto sicurezza di Salvini, che a breve lascerà in strada anche decine di migranti che oggi risiedono nel Cara di Mineo (Catania).