Immigrazione

IL J'ACCUSE DI MAURO BERRUTO CONTRO IL GOVERNO GIALLOVERDE: CIALTRONI, SIETE IL PEGGIOR GOVERNO DELLA STORIA DI QUESTO PAESE

Lo scorso 11 gennaio Mauro Berruto (foto), il plurimedagliato ex coach della Nazionale italiana maschile di volley, laureato in filosofia, ha scritto su Facebook un durissimo j'accuse contro il Governo che, trovandoci d'accordo, volentieri riportiamo, suggerendone la lettura integrale:

VENEZUELA SULL'ORLO DELLA GUERRA CIVILE. GUAIDO' SI AUTOPROCLAMA PRESIDENTE. MADURO SCATENA LA REPRESSIONE. 14 MORTI E 280 ARRESTI (VIDEO)

La sfida al presidente venezuelano Nicolas Maduro da parte di Juan Guaido (foto), esponente dell’opposizione che si è autoproclamato “presidente” ad interim del paese, ha il sostegno di Stati Uniti, Brasile e Argentina e di altri nove paesi membri del “gruppo di Lima”: Canada, Cile, Colombia, Costa Rica, Guatemala, Honduras, Panama, Paraguay e Perù. A sostegno di Maduro, in America latina, Cuba, Bolivia e Messico.
“Siamo convinti che Maduro faccia parte del problema e non della soluzione”, ha detto il presidente cileno Sebastian Pinera. L’Unione europea ha fatto appello da parte sua a “elezioni libere e credibili, conformemente all’ordine costituzionale”. Per Federica Mogherini, “il popolo venezuelano ha il diritto di manifestare pacificamente, di scegliere liberamente i suoi dirigenti e di decidere il suo futuro. La sua voce non può essere ignorata”, ha scritto l’alta rappresentante per la Politica estera e di sicurezza comune dell’Ue. Il presidente del Consiglio Ue Donald Tusk ha espresso la speranza che “tutta l’Europa sia unita in sostegno delle forze democratiche del Venezuela. Contrariamente a Maduro, l’assemblea parlamentare, compreso Juan Guaido, ha un mandato democratico dai cittadini venezuelani”. Fuori dal coro il presidente turco, Recep Tayyip Erdogan, che ha espresso solidarietà a Maduro, ribadendogli il sostegno del governo di Ankara. La crisi venezuelana piomba nel mezzo del viaggio del Papa a Panama. Molti i ragazzi venezuelani presenti alla Giornata mondiale della gioventù. Il “sostituto” della Segreteria di Stato, Pena Parra, è venezuelano, e il cardinale Segretario di Stato Pietro Parolin è stato nunzio a Caracas.
Rapporti diplomatici interrotti con gli Stati Uniti dopo l’appoggio immediato all’autoproclamato presidente Juan Guaidó e la reazione nelle strade, dove le proteste sono andate avanti per tutto il giorno e si contano 14 morti, oltre a 280 persone arrestate e denunce di incursioni di “colectivos” chavisti nelle sedi delle opposizioni in alcune città del Paese. Nicolas Maduro non molla e prepara la reazione a quello che ha definito un “colpo di stato” frutto dell’interventismo degli Usa e di altri “governi imperialisti”.
“Il popolo agguerrito e combattente – tuona il presidente venezuelano – rimanga in allerta, pronto alla mobilitazione per difendere la patria”. “Nessun colpo di stato, nessun interventismo, il Venezuela vuole la pace”, aggiunge Maduro che ha concesso 72 ore ai diplomatici statunitensi perché lascino Caracas. Un ultimatum al quale Washington ha risposto ‘picche’ perché ormai la Casa Bianca – tenendo fede all’appoggio fornito a Guaidó – non lo riconosce più come legittimo presidente e quindi, ha spiegato il segretario di Stato Mike Pompeo, “non consideriamo che abbia l’autorità legale per rompere le relazioni diplomatiche con gli Stati Uniti o dichiarare persona non grata i diplomatici” americani.
Il 35enne Juan Guaidò prestando giuramento come presidente ad interim del Paese davanti ad una folla di manifestanti riuniti a Caracas, che hanno intonato l'inno nazionale è diventatola speranza di un Paese stremato da anni di dittatura chavista.
Il 5 scorso è stato eletto presidente del'Assemblea Nazionale, il Parlamento dominato dall'opposizione che continua a funzionare malgrado il regime chavista di Nicolas Maduro l'abbia spogliato dalle sue funzioni nel 2017. Guaidò è riuscito a riportare unità in un'opposizione divisa e a galvanizzare nuovamente la protesta popolare, in un paese sprofondato in una gravissima crisi politica ed economica senza precedenti. Il suo giuramento è una sfida diretta a Maduro che il 10 gennaio si è insediato per un secondo mandato, ma viene considerato illegittimo dall'opposizione che non riconosce il risultato delle elezioni.
Guaidò è nato in una famiglia di otto figli della classe media nello stato venezuelano di Vargas, è figlio di un pilota d'aereo e una insegnante. Si è laureato in ingegneria industriale all'università cattolica Andres Bello di Caracas, con una specializzazione alla George Washington University negli Stati Uniti. E' deputato di Voluntad Popular, il partito di Leopoldo Lopez, uno dei simboli dell'opposizione, ora agli arresti domiciliari. Sposato, è padre di una bambina.

VENEZUELA SULL'ORLO DELLA GUERRA CIVILE. GUAIDO' SI AUTOPROCLAMA PRESIDENTE. MADURO SCATENA LA REPRESSIONE. 14 MORTI E 280 ARRESTI (VIDEO)

La sfida al presidente venezuelano Nicolas Maduro da parte di Juan Guaido (foto), esponente dell’opposizione che si è autoproclamato “presidente” ad interim del paese, ha il sostegno di Stati Uniti, Brasile e Argentina e di altri nove paesi membri del “gruppo di Lima”: Canada, Cile, Colombia, Costa Rica, Guatemala, Honduras, Panama, Paraguay e Perù. A sostegno di Maduro, in America latina, Cuba, Bolivia e Messico.
“Siamo convinti che Maduro faccia parte del problema e non della soluzione”, ha detto il presidente cileno Sebastian Pinera. L’Unione europea ha fatto appello da parte sua a “elezioni libere e credibili, conformemente all’ordine costituzionale”. Per Federica Mogherini, “il popolo venezuelano ha il diritto di manifestare pacificamente, di scegliere liberamente i suoi dirigenti e di decidere il suo futuro. La sua voce non può essere ignorata”, ha scritto l’alta rappresentante per la Politica estera e di sicurezza comune dell’Ue. Il presidente del Consiglio Ue Donald Tusk ha espresso la speranza che “tutta l’Europa sia unita in sostegno delle forze democratiche del Venezuela. Contrariamente a Maduro, l’assemblea parlamentare, compreso Juan Guaido, ha un mandato democratico dai cittadini venezuelani”. Fuori dal coro il presidente turco, Recep Tayyip Erdogan, che ha espresso solidarietà a Maduro, ribadendogli il sostegno del governo di Ankara. La crisi venezuelana piomba nel mezzo del viaggio del Papa a Panama. Molti i ragazzi venezuelani presenti alla Giornata mondiale della gioventù. Il “sostituto” della Segreteria di Stato, Pena Parra, è venezuelano, e il cardinale Segretario di Stato Pietro Parolin è stato nunzio a Caracas.
Rapporti diplomatici interrotti con gli Stati Uniti dopo l’appoggio immediato all’autoproclamato presidente Juan Guaidó e la reazione nelle strade, dove le proteste sono andate avanti per tutto il giorno e si contano 14 morti, oltre a 280 persone arrestate e denunce di incursioni di “colectivos” chavisti nelle sedi delle opposizioni in alcune città del Paese. Nicolas Maduro non molla e prepara la reazione a quello che ha definito un “colpo di stato” frutto dell’interventismo degli Usa e di altri “governi imperialisti”.
“Il popolo agguerrito e combattente – tuona il presidente venezuelano – rimanga in allerta, pronto alla mobilitazione per difendere la patria”. “Nessun colpo di stato, nessun interventismo, il Venezuela vuole la pace”, aggiunge Maduro che ha concesso 72 ore ai diplomatici statunitensi perché lascino Caracas. Un ultimatum al quale Washington ha risposto ‘picche’ perché ormai la Casa Bianca – tenendo fede all’appoggio fornito a Guaidó – non lo riconosce più come legittimo presidente e quindi, ha spiegato il segretario di Stato Mike Pompeo, “non consideriamo che abbia l’autorità legale per rompere le relazioni diplomatiche con gli Stati Uniti o dichiarare persona non grata i diplomatici” americani.
Il 35enne Juan Guaidò prestando giuramento come presidente ad interim del Paese davanti ad una folla di manifestanti riuniti a Caracas, che hanno intonato l'inno nazionale è diventatola speranza di un Paese stremato da anni di dittatura chavista.
Il 5 scorso è stato eletto presidente del'Assemblea Nazionale, il Parlamento dominato dall'opposizione che continua a funzionare malgrado il regime chavista di Nicolas Maduro l'abbia spogliato dalle sue funzioni nel 2017. Guaidò è riuscito a riportare unità in un'opposizione divisa e a galvanizzare nuovamente la protesta popolare, in un paese sprofondato in una gravissima crisi politica ed economica senza precedenti. Il suo giuramento è una sfida diretta a Maduro che il 10 gennaio si è insediato per un secondo mandato, ma viene considerato illegittimo dall'opposizione che non riconosce il risultato delle elezioni.
Guaidò è nato in una famiglia di otto figli della classe media nello stato venezuelano di Vargas, è figlio di un pilota d'aereo e una insegnante. Si è laureato in ingegneria industriale all'università cattolica Andres Bello di Caracas, con una specializzazione alla George Washington University negli Stati Uniti. E' deputato di Voluntad Popular, il partito di Leopoldo Lopez, uno dei simboli dell'opposizione, ora agli arresti domiciliari. Sposato, è padre di una bambina.

Migranti. Surreale comunicato del Viminale. Gino Strada: governati da una banda di fascisti e coglioni

all'indomani dell'allucinante weekend che ha registrato 170 morti in mare, il Viminale ha diffuso un surreale comunicato che recita: Tutti 'sani e salvi', e riportati indietro, i 393 immigrati recuperati dalla Guardia Costiera libica nella giornata di ieri. In particolare, 143 sono stati riportati a Tripoli, 144 a Misurata, 106 ad al-Khoms. Tradotto: sono stati riconsegnati ai lager in cui torneranno ad essere sottoposti a sevizie e violenze. Insopportabile il commento del Ministro Salvini "La collaborazione funziona, gli scafisti, i trafficanti e i mafiosi devono capire che i loro affari sono finiti. Meno partenze, meno morti, la nostra linea non cambia”.

L'Africa è sempre più povera. Da solo Jeff Bezos di Amazon è ricco il doppio rispetto ai 20 miliardari del continente

L’Africa non è il continente più famoso per la ricchezza economica dei suoi uomini e delle sue donne, a differenza di quanto avviene in Europa, e nel nord dell’America. Mentre pure in Asia (Medio Oriente, Cina, Giappone) e in Oceania i miliardari continuano ad aumentare, in Africa il numero scende ancora.

LA "PACCHIA" DEI MIGRANTI. SGOMINATE DUE ORGANIZZAZIONI A LATINA E MATERA DEDITE ALLO SFRUTTAMENTO E AL CAPORALATO (VIDEO)

La polizia di Latina ha sgominato  un'organizzazione criminale dedita allo sfruttamento del lavoro ed al caporalato ai danni di centinaia di stranieri impiegati in lavori agricoli in condizioni disumane. La misura cautelare, eseguita dai poliziotti della squadra mobile e del Servizio centrale operativo della polizia di Stato, ha raggiunto, tra gli altri, un sindacalista ed un ispettore del lavoro operanti nella provincia laziale.

INTERVISTA AL CARDINALE MONTENEGRO SUL TEMA SICUREZZA: "SI ALL'OBIEZIONE DI COSCIENZA . NON E' DETTO CHE UNA LEGGE SIA PER FORZA BUONA"

Affrontare i problemi dell’immigrazione «con l’occhiale della sicurezza» non è corretto. È «parziale». E la paura dei migranti rischia di riportare al tempo di fortezze, castelli e ponti levatoi. Lo afferma con forza il cardinale Francesco Montenegro (foto), arcivescovo di Agrigento, la cui diocesi comprende anche Lampedusa. Il Porporato dice sì all’obiezione dei sindaci contro il decreto sicurezza, perché una legge «non è detto che sia per forza buona». Gli sembra «impossibile» che qualcuno possa pensare e dire, «con il Vangelo in mano, “io decido la sorte degli uomini” lasciandoli in mare». Ma non vuole giudicare Salvini: «Se la deve vedere con la sua coscienza».

Definì la ministra Kyenge orango. Condannato Calderoli

Il vicepresidente del Senato Roberto Calderoli (foto) è stato condannato oggi in primo grado a un anno e sei mesi dal tribunale di Bergamo, che ha riconosciuto l'aggravante razziale, Calderoli, è stato  processato a Bergamo - dove vive - per aver dato dell'orango all'ex ministro del governo Letta Cecile Kyenge, nel luglio 2013 alla festa della Lega Nord di Treviglio.
L'ex ministro non si è costituita parte civile e non sono previsti risarcimenti di natura economica.

CATTURATO IN BOLIVIA CESARE BATTISTI. SI APRE LA PRATICA DELL'ESTRADIZIONE IN ITALIA

E' stato fermato in strada, mentre camminava a piedi per le vie di Santa Cruz de la Sierra e quando gli agenti boliviani si sono rivolti a lui, non ha tentato di fuggire e ha risposto in portoghese. E' stato bloccato così Cesare Battisti, una volta che i poliziotti, su input dei colleghi italiani, hanno avuto la certezza che si trattasse proprio dell'ex terrorista dei Pac.

Das News è una testata registrata presso:
Tribunale di Enna n.131 del 10 maggio 2012

Editore: Associazione Don Bosco 2000.
Presidente: Agostino Sella
Comitato di direzione:
Emanuele Pecheux - Direttore editoriale
Agostino Sella - Direttore responsabile

Info e Contatti

DASNEWS
Via Garibaldi, 75
Piazza Armerina 94015 EN

Tel.: +39 0935 687019

INFORMATIVA: Questo sito utilizza cookie, anche di terze parti, per migliorare la tua esperienza e offrire servizi in linea con le tue preferenze. Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina o cliccando qualunque suo elemento acconsenti all’uso dei cookie.