DISMISSIONE PER ANTIRAZZISMO

La Fifpro e la Uefa "condannano" congiuntamente in una nota "le offese razziste nei confronti del giocatore del Napoli Kalidou Koulibaly dello scorso mercoledì durante la gara di campionato in casa dell'FC Internazionale a Milano".

Entrambe le organizzazioni "applaudono le immediate azioni intraprese dalle autorità calcistiche italiane, che hanno sanzionato l'FC Internazionale con due partite da disputare a porte chiuse e con la chiusura parziale dello stadio per una terza gara casalinga dell'FC Internazionale". Tuttavia, Fifpro e Uefa "sono molto preoccupate per questo inaccettabile incidente razzista e da quello che sembra essere un mancato rispetto del protocollo antirazzismo ampiamente condiviso in tre fasi".
"Koulibaly, un difensore franco-senegalese, è stato oggetto di cori razzisti e, nonostante gli annunci dello speaker dello stadio, i cori non si sono fermati. Inoltre, sembra che lo staff di allenatori del Napoli avesse già informato più volte l'arbitro dei cori razzisti", si legge ancora nella nota. Entrambe le organizzazioni "sono del parere che i cori razzisti verso Koulibaly, che ha lasciato il campo per doppia ammonizione, siano inaccettabili e non debbano esistere nel calcio". Fifpro e Uefa "sostengono le autorità calcistiche italiane in qualsiasi ulteriore misura che sarà presa per contrastare il razzismo negli stadi, per una politica di tolleranza zero".
In sostanza, con buona pace del ministro Salvini, che seguita a minimizzare la gravità di quanto avvenuto e del presidente dall'AIA Nicchi che seguita a difendere l'arbitro Mazzoleni, la Uefa, sia pure con toni felpati invia un richiamo molto forte ai vertici del calcio nostrano, avendo riscontrato evidentemente gravi inadempienze nel rispetto del protocollo antirazzismo.
Solo un mese fa il designatore degli arbitri, Nicola Rizzoli, con il pieno accordo del presidente dell'AIA Nicchi, che oggi si smentisce senza alcuna vergogna dichiarò:" Il direttore di gara, quando sente i cori, deve immediatamente interrompere la gara e proseguire secondo le regole. Non è una questione di discrezione, è un obbligo per il direttore di gara. L'arbitro, se riceve una comunicazione in campo, deve prestare orecchio e in caso ascolti questo tipo di cori, deve interrompere subito la sfida".
Il 20 maggio scorso l'arbitro Claudio Gavillucci, applicò la regola e sospese Sampdoria -Napoli per tre minuti dopo i cori razzisti rivolti, neanche a dirlo, all'indirizzo di Koulibaly.
A fine stagione è stato dismesso (punito) perché "ultimo nella classifica di rendimento": questa la motivazione ufficiale. Oggi arbitra nei dilettanti.
Appunto.
(E.P.)