In Italia, con buona pace del Vicepremier Matteo Salvini e di quanti pensano che egli sia in possesso della verità rivelata, non esiste emergenza migranti per il semplice fatto che non c’è un’invasione di migranti.
E'quanto appare chiaro dalla lettura della 28esima edizione del Dossier statistico immigrazione 2018 redatto dall'Idos e presentato oggi.
Secondo l'Idos in Italia a fine 2017 risultano residenti 5.441.000 stranieri. In Germania i residenti sono 9.200.000, in Gran Bretagna 6.100.000.
La quasi chiusura della rotta del Mediterraneo centrale ha determinato anche la drastica riduzione dei minori stranieri non accompagnati giunti in Italia a seguito di soccorso in mare: a fronte degli oltre 25.800 del 2016, nel 2017 il loro numero è sceso a circa 15.800, per ridursi a 2.900 nei primi sette mesi del 2018.
Attualmente l’Unhcr stima in 354.000 i richiedenti asilo e titolari di protezione internazionale o umanitaria presenti in Italia, lo 0,6% dell’intera popolazione del paese.
Il dossier Idos rileva anche che la metà egli stanieri residenti (2,6 milioni) sono cittadini di un paese europeo (di cui 1,6 milioni, pari al 30%, comunitari), mentre un quinto (1 milione) viene dall’Africa e una quota solo di poco inferiore dall’Asia.
I migranti irreperibili sono poco meno di 5000; si tratta soprattutto di eritrei, somali e afghani, mossi dall’intenzione di raggiungere la Germania, la Svezia o l’Inghilterra, dove hanno parenti o sperano di trovare migliori condizioni di inserimento.
Il numero degli stanieri residenti è stabilmente intorno ai 5 milioni dal 2013; e la loro incidenza, nell’ordine dell’8% sempre dal 2013, aumenta di pochissimi decimali l’anno, soprattutto a causa della diminuzione della popolazione italiana, sempre più anziana (gli ultra65enni sono 1 ogni 4, mentre tra gli stranieri 1 ogni 25), meno feconda (1,27 figli per donna fertile, contro 1,97 tra le straniere).
Un altra leggenda metropolitana, molto veicolata dai cosiddetti sovranisti, racconta che gli immigrati "rubano" il lavoro agli italiani.
Ecco la realtà attraverso pochi numeri: dei 2.423.000 occupati stranieri nel 2017 (il 10,5% di tutti gli occupati in Italia), i 2/3 svolgono professioni poco qualificate o operaie (nelle quali sono rispettivamente 1/3 e 1/8 degli addetti), siano esse nel settore dei servizi, dove i lavoratori stranieri si concentrano per oltre i 2/3 (67,4%), o in quelli dell’industria e dell’agricoltura (dove trovano impiego rispettivamente nel 25,6% e nel 6,1%). In particolare, è straniero il 71% dei collaboratori domestici e familiari (comparto che impiega il 43,2% delle lavoratrici straniere), quasi la metà dei venditori ambulanti, più di 1/3 dei facchini, il 18,5% dei lavoratori negli alberghi e ristoranti (per lo più addetti alla pulizie e camerieri), 1/6 dei manovali edili e degli agricoltori.
