PITTSBURGH. L'IDRA DELL'ANTISEMITISMO E DEL RAZZISMO E' SEMPRE VIVA


La carneficina consumata a Pittsburgh-Pennsylvania per mano di un killer cosiddetto suprematista, il giorno di Shabbah ovvero quando le sinagoghe sono affollate da credenti in preghiera, induce a una riflessione sulla situazione negli Usa a pochi giorni che si separano dal rito elettorale dalle elezioni di Midterm che mai come questa volta assume un significato decisivo per il futuro della nazione e ad una considerazione di carattere generale che potra non piacere ma corrisponde allo stato delle cose.
Il Presidente Trump ha parlato di "clima d'odio terribile negli Stati Uniti. Per crimini come questi dovrebbero esserci più armi e la pena di morte: le leggi al riguardo dovrebbero essere rafforzate". Un'ulteriore dimostrazione che Trump ha un modo per così dire basico, brutale, sbrigativo e superficiale di affrontare i problemi. Ma è anche  la conferma che in larghi settori dell'opinione pubblica e della politica americane si seguita a non volere affontare il problema alla radice: il libero mercato e la libera vendita a privati di armi da fuoco.

Si apprende che il killer di Pittsburgh, Robert Bowers, un fanatico suprematista che mentre spaarva contro gente inerme urlava, "gli ebrei sono figli di satana", custodiva nella sua abitazione un vero e prorpio arsenale di armi da guerra le cui foto era aduso postare sulla sua pagina in un social network. Per compiere il massacro si era portato dietro una mitragliatrice micidiale, un arma in dotazione alle forze armate che, come le altre, ha potuto acquistare legalmente e senza alcun problema.
Il possesso legale delle armi da fuoco risale all'epopea della migrazione interna che  tra la fine del XVII e quasi tutto il XIX secolo vide spostarsi in condizioni di grave pericolo intere comunità verso l'Ovest (il Far West),dove l'autodifesa personale era una necessità. Il noto secondo emendamento della Costituzione, risalente al 1791, in tal senso è esplicito: "Essendo necessaria alla sicurezza di uno Stato libero una ben organizzata milizia, il diritto dei cittadini di detenere e portare armi non potrà essere infranto".
Oggi, nonostante le condizioni di vita negli Usa siano totatalmente mutate, in quasi tutti gli Stati dell'Unione chiunque abbia più di 21 anni può acquistare una pistola, mentre i maggiori di 18 anni possono acquistare un fucile. Basta presentare un documento di identità.
I possessori di armi sono rappresentati da lobby potenti come la National Rifle Association, che ha appoggiato la corsa di Donald Trump alla Casa Bianca.
Ecco dunque spiegata la vaga e generica dichiarazione di The Donald che, essendo in campagna elettorale, si è ben guardato anche solo di approfondire l'altra faccia del problema: è sempre attiva l'Idra del razzismo e delll'antisemitismo i cui principi sembrano tornati ad essere una priorità politica di non pochi ambienti WAGS negli States.
Peggio, ed è codesta la considerazione di carattere generale, è che antisemitismo e razzismo sempre più palesemente si manifestano, ormai con modalità clamorose e violente in più vasti settori degli abitanti di America ed Europa, sotto le mentite spoglie del suprematismo, del sovranismo, del ipernazionalismo.
A farne le spese sono i migranti in ogni parte del mondo e gli ebrei che, come avvenne nella prima metà del secolo scorso, nella sola Europa, sono additati da leader spregiudicati ed irresponsabili (valga l'esempio di Viktor Orbàn) come l'origine e la causa delle disuguaglianze sociali, della povertà e di tutti i mali della società contemprenea.
A differenza del secolo scorso il fenomeno è globale e vi sono, alla luce di quanto avviene in queste settimne, seri rischi che attecchisca sempre di più nelle coscienze di popolazioni che stanno scivolando pericolosamente nel perdurante sostegno offerto a forze politiche e a leaders che quei disvalori hanno reso,più o meno esplicitamente, propri, alimentando la diffusione dell'odioso principio che chi è diverso,per etnia,lingua o religione professata è un potenziale nemico.
Le elezioni di Midterm negli Usa saranno il primo importante test che potrebbe segnare lo stop ad una preoccupante deriva.
Se infatti, come è auspicabile, il Gop di Trump dovesse perdere la maggioranza alla Camera dei Rappresentanti a favore dei Dem, rendendo il Presidente "anatra zoppa", dagli States potrebbe prendere a soffiare il vento della riaffermazione su scala mondiale dei diritti e della democrazia liberale, quella che è stato per decenni la mission di quel grande paese, che spazzi via, anche e soprattutto dall'Europa, la malapianta che in caso contrario alle prossime elezioni europee, ne uscirà rinvigorita. Con tutte le conseguenze che ne potrebbero pericolosamente derivare.