DUE PIAZZE UNA BANDIERA (BRUCIATA)

Ieri a Roma le due piazze principali  dalla politica, Montecitorio e Corsia Agonale hanno ospitato altrettante manifestazioni ma di segno opposto.


A Montecitorio, davanti alla Camera, i deputati grillini, subito dopo l'approvazione del decreto anti corruzione (un potente siluro contro lo stato di diritto), nel rispetto di una stomachevole abitudine, si sono precipitati sulla piazza con tanto di bandiere per festeggiare e scattare foto e selfie alla stregua di studenti che festeggiano una laurea.
A differenza di altre volte non è parso che vi fossero supporter festanti ad aspettarli.
A Corsia Agonale e Corso Rinascimento (e in altre città), prospicienti il Senato, una folla urlante di manifestanti ha protestato rumorosamente contro la prevista cancellazione ad un emendamento M5s alla legge di Bilancio che avrebbe introdotto alcune misure per liberalizzare il mercato delle auto con conducente (le Ncc).
Al di la del merito della complessa controversia che vede contrapposti gli Ncc ai conducenti di Taxi la manifestazione ha avuto le sembianze di una vera e propria contestazione diretta al M5s.
C'è da scommetterci: la stragrande maggioranza dei manifestanti avrà votato lo scorso 4 marzo per i pentastellati, in nome del cambiamento e di qualche impegno che gli sprovveduti aspiranti "portavoce" avranno assunto in campagna elettorale e oggi vede frustrate le proprie, legittime o meno che siano, aspettative.
I nodi vengono al pettine: dopo il caso Tap, l'irresolutezza per il Tav, le ciclopiche brutte figure dei ministri pentastellati su vari fronti, dai vaccini a Genova fino al reddito di cittadinanza che non sarà ciò che ci si aspettava, la credibilità presso l'elettorato del M5s sta precipitando.
In altri tempi, neppure troppo lontani, vedere bruciare in piazza una bandiera del MoVimento sarebbe stato impensabile.
E' successo ieri di fronte al Senato.
Più che ai sondaggi, peraltro negativi, i vertici del M5s faranno bene a preoccuparsi, e molto, del futuro.
Una bandiera bruciata in piazza può essere solo un episodio, ma più probabilmente è la certificazione non virtuale di un declino (speriamo) inarrestabile.
(E.P.)