Si tratta da oggi in poi solo di stabilire le dimensioni e la capacità di tenuta e resistenzaa degli ombrelli che ciascuno di noi dovrà aprire quando si attiveranno,perchè è certo che si attiveranno, le procedure contro l'Italia il cui Governo è rimasto sordo agli inviti esterni e domestici a riprofilare la manovra di bilancio.
Non occorre essere economisti per capire che l'ostinazione del Governo a non procedere a una radicale riscrittura della manovra non può che suscitare allarme rosso.Non si contano infatti gli inviti pressanti giunti in queste settimane. Persino i vescovi italiani, poco avvezzi ad intervenire su materie che non riguardino direttamente la dottrina e il magistero, non hanno usato parole felpate per mettere in guardia chi ci governa sui pericoli che con una tale manovra espone gli italiani.
Niente, non c'è stato verso. Ieri sera il Governo ha inviato alla commissione Europea la fotocopia della precedente manovra non tenendo in alcun conto le osservazioni e le richieste ricevute.
L'impostura della manovra del cambiamento che sta facendo ridere (più propriamente incazzare) tutti è rimasta tale con i suoi numeri farlocchi, le previsioni fantasiose che esporranno l'Italia a una serie di eventi drammatici che rischiano di portarci diritti e filati verso la recessione.
L'ex premier Paolo Gentiloni, pochi mesi fa, lasciando Palazzo Chigi, aveva messo sull'avviso: ci sono voluti anni di sacrifici per uscire della crisi del 2011/12, se non si manterrà la barra dritta con le politiche di risanamento e di abbattimento del deficit ripiomeberemo in pochi mesi in una situazione analoga se non peggiore.
E' quello che sta succedendo e che succederà. Purtroppo molti dei nostri concittadini non se ne rendono ancora conto e quando ciò avverrà è difficile immaginare lo scenario che si presenterà e con cui dovremo fare i conti che saranno molto salati.
Tutto ciò per difendere una quota 100 che altro non sarà che una fabbrica di pensionati poveri e un reddito di cittadinanza ancora di la da venire (e chissà se verrà mai), le cui modalità di erogazione sono tutt'altro che definite.
Ombrelli aperti dunque, perchè sulle nostre teste pioverà di tutto.
E' facile prevedere che ci sarà chi potrà dotarsi di ombrelli solidi e resistenti (in pochi) e chi invece dovrà adattarsi ad utilizzare gli ombrelli tascabili da pochi euro che i vituperati extracounitari vendono per le strade e che si rompono al primo refolo di vento.
Figuriamoci se arriva una tempesta.
