ISCHIA PROVINCIA DI GENOVA?

Il decreto Genova, indispensabile per fronteggiare l’urgenza di prendere decisioni importanti per la città e il territorio ligure dopo la tragica ferita del crollo del Ponte Morandi, a furia di rinvii, manipolazioni e alzate d'ingegno si presenta come un calderone dove è stato infilato di tutto, a cominciare da ciò che con Genova nulla ha a che vedere.
La Camera dei deputati l'ha approvato nella tarda serata di ieri ma l'iter legisltivo non è ancora terminato poichè dovrà passare il vaglio del Senato che non è detto che non lo modifichi ulteriormente. Ciò,è sempre bene ricordarlo ai dimentichi,a causa dell'esito del referendum costituzionale del 2016 che ha confermato il bicameralismo perfetto,allungando i tempi dell'approvazione dei provvedimenti legislativi.
Il ponte Morandi è crollato il 14 agosto e a quasi tre mesi dal drammatico episodio non sono ancora definite nè la data di demolizione di ciò che ne resta, nè l'inizio dei lavori di ricostruzione.


Le risorse stanziate nel decreto per residenti e imprese della Val Polcevera sono insufficienti, non vi è alcuna decisione strategica per il porto, non una riga su Gronda e Terzo Valico, che cittadini ed Enti Locali chiedono da anni, perché giudicati non pertinenti (sic!) e, dulcis in fundo c'è la deroga alle norme anti-mafia.
A proposito di pertinenze: una persona dotata di medio equilibrio e priva di prevenzioni fatica a capire quale pertinenza abbia con Genova e le Liguria invece l'isola di Ischia, il collegio elettorale del Vicepremier Di Maio, in cui, grazie a codesto decreto, le case danneggiate dal terremoto del 2017 su cui pendeva un’istanza di condono, verranno sanate, ristrutturate o forse anche edificate ex novo con soldi pubblici. In lingua italiana codesta robaccia si chiama condono tombale.
Si potrebbe proseguire indicando altre nefandezze.
Da ieri sera ne abbiamo la certezza. Nel testo del decreto Genova (ridefinito "emergenze"), del cuore del Ministro Toninelli non c'è traccia. Neppure c'è traccia del cervello del suindicato, così come auspicava il governatore della Liguria Toti. In compenso c'è l'evidente interesse di Di Maio.
Magari a sua insaputa, stante la conoscenza che Toninelli ha mostrato di non avere dei temi del suo dicatero, nella redazione del testo si è fatto uso di altre parti del corpo umano meno nobili che, per decenza, è meglio non indicare.
Il Governatore Toti, il sindaco Bucci,i genovesi e i liguri se ne facciano una ragione.
Quanto a Toninelli, Di Maio & C. si vergognino un pò.