LA VERA EMERGENZA ITALIANA ED EUROPEA

Ormai non passa giorno in cui la nostra testata, come molte altre on line, si trovi nella condizione di dover dar conto ai lettori del ripetersi di episodi di odio razziale che si manifestano in modi diversi su tutto il territorio nazionale, isole comprese.
Peraltro codesti episodi emergono e sono resi di pubblico dominio solo grazie al coraggio che mostrano le vittime o qualche testimone nel denunciare alle forze dell'ordine aggressioni verbali sui mezzi pubblici di trasporto, bastonature in seguito ad agguati, episodi di altra natura ma non meno odiosi, tutti legati da un unico denominatore comune.
E' di tutta evidenza tuttavia che sotto la punta di questo iceberg vi sia una diffusione sempre più invasiva di simili gesti di odio e intolleranza, accompagnati dal silenzio assordante del Ministro dell'interno, sempre sollecito a lanciare invettive quando gli autori dei reati sono stranieri, e che vi sia un'altrettanta diffusione dell'indifferenza di molti cittadini che assistono agli episodi (alcuni addirittura compiacendosene), magari filmandoli con lo smartphone ma guardandosi bene dall'intervenire a difesa dei malcapitati. E' bene dirlo chiaro e forte: l'indifferenza è l'equivalente della, più o meno consapevole, complicità.


Non confortano i risultati di sondaggi che ci parlano di oltre 60% dei giovani che dicono di considerare sbagliate xenofobia e derivati. Il livello di attenzione e di indignazione, già ampiamente al di sotto del livello di guardia, è sensibilmente calato in ragione delle politiche sull'immigrazione introdotte dal Vicepremiere Ministro dell'interno, volte a depotenziare il sistema di accoglienza ed integrazione rappresentato dagli Sprar in funzione dei Cas che altro non sono che campi di raccolta privi di qualsivoglia obiettivo di integrazione, terra di conquista della malavita e di cercatori di mano d'opera a basso costo.
Privilegiare i Cas, luoghi dove i migranti sono, nei fatti, abbandonati al loro destino, ha un obbiettivo preciso: insufflare nell'opinione pubblica la convinzione che i migranti, in quanto tali, costituiscano un grave pericolo per la sicurezza degli italiani, creando in tal modo una vera e propria psicosi che si manifesta in episodi di violenza ed intolleranza.
Poco importa se a farne le spese è, ad esempio,un ragazzo senegalese, perfettamente integrato, pestato dal branco di nullafacenti sbronzi o pieni di sostanze illecite a Morbegno, alle due di notte, mentre si recava a svolgere un lavoro, il panificatore, uno dei tanti che gli italiani non vogliono più fare.
L'importante è tenere alto il clima di insicurezza addebitandone la responsabilità ai migranti, meglio se neri, perchè, per dirla con l'ineffabile sindaco di Milano, sono ignoranti e non sanno lavorare, dunque delinquono.
E' un clima pestilenziale che, avendo piena consapevolezza di essere minoranza con tutto ciò che ne consegue, occorre continuare a tentare di dissolvere.
Cominciando a denunciare a gran voce il fatto che nè in Italia, nè in Europa si è in presenza di un'emergenza migranti come vogliono fare credere Matteo Salvini e i suoi sodali sparsi nel Continente.
Esiste, quella si evidentissima, l'emergenza razzismo, ingrediente fondamentale per fare precipitare un intero Continente, un tempo civile e tollerante, nella spirale dell'arbitrio, dell'autoritarismo e dell'odio razziale.
Che sono, a ben guardare,i proponimenti di chi mal governa l'Italia e scalda i muscoli per governare dal 2019 l'Europa, dando così piena attuazione ai desiderata di un certo Andres Breivik (foto), il massacratore di Utoya.