Non bastava la lite domestica con Giggino Di Maio i cui esiti sono ad oggi imprevedibili.
Non bastavano le non buone notizie giunte dai sondaggi che per la prima volta segnano un trend negativo per la maggioranza gialloverde.
Il colpo ferale a Matteo Salvini, forse perchè inaspettato è arrivato da colui che, insieme al leader ungherese Viktor Orban, è parso uno dei più sinceri sostenitori in Europa del populista italiano.
Si tratta del trentaduenne Cancelliere austriaco Sebastian Kurz, enfant prodige della destra conservatrice continentale, presidente di turno dell'Unione Europea che, parlando della manovra di bilancio italiana presentata a Bruxelles è stato lapidario:"Non abbiamo comprensione per la proposta di bilancio che l'Italia ha inviato a Bruxelles, non pagheremo certamente le promesse elettorali e populiste degli altri" ha scritto su Twitter, "Ci aspettiamo quindi che il governo italiano rispetti le norme vigenti, i criteri di Maastricht valgono per tutti".
Un siluro che non necessita di molte analisi tanto il linguaggio è diretto, chiaro e inequivocabile che giunge proprio nel giorno in cui, da Mosca, Salvini ha annunciato la sua possibile candidatura alla presidenza della Commissione europea con il sostegno entusiasta, a suo dire, di populisti conclamati e di quella destra xenofoba di cui Kurz è esponente.
Il governo austriaco, insieme a quello ungherese, era infatti considerato tra i più vicini all' esecutivo giallo-verde italiano e in particolare al Vicepremier leghista. Alla prima vera verifica tuttavia è emerso un paradosso di fondo: molti tra i leader Ue affiancati da Salvini nella 'internazionale populista' in realtà, sono schierati su linee che finiscono per intralciare i progetti del Governo italiano di cui Salvini fa mostra di essere il leader.
L'immagine che pubblichiamo del cancelliere austriaco offre da un lato la rappresentazione dell'attuale atteggiamento ostile di quasi tutti i paesi dell' UE nei confronti dell'Italia, dall'altro inquieta. Non cergtamente per le orecchie a sventola di Kurz ma per i suoi occhi chiari e gelidi che fissano l'obiettivo del fotografo con teutonica severità.
Nel secolo scorso un altro austriaco aveva occhi simili ed era uso a prodursi in uguali sguardi che promettevano nulla di buono.
Attento Ganassa Salvini: sempre nel secolo scorso ci fu un italiano che amava sparale grosse e finì per accomodarsi al focolare dell'austriaco nel frattempo divenuto tedesco.
Sappiamo come andò a finire.
