Mi ha detto di infilarli nelle scarpe, sopra le calze, che aiutano, almeno per il primo chilometro. Sorrido. Ho passato gran parte della mia vita a camminare senza scarpe. Mi piaceva andare in giro a piedi nudi, sentire il terreno, sentire i granelli di sabbia tra le dita». Come Amir, chi attraversa le Alpi in direzione del confine con la Francia, spesso non è equipaggiato ad affrontare pareti ripide, nevai e pietraie. Va ricordato che alla frontiera con la Francia solo nel mese di dicembre 2018 sono state soccorse 250 persone: «Ci sono persone che arrivano dall'Africa occidentale, dall'Africa subsahariana, a cui si sono aggiunti pachistani, bangladesi, curdi, siriani, afgani, perfino persone che arrivano dalle repubbliche ex sovietiche. Lo scorso anno i migranti volevano raggiungere amici e parenti in Francia, ora scappano dall'Italia perché hanno paura di perdere la protezione umanitaria e diventare irregolari" ha spiegato Paolo Narcisi, medico fondatore dell’ong Rainbow for Africa che a Bardonecchia offre assistenza e aiuto alle persone di passaggio. Il 3 ottobre sono state recapitate a mano 10mila cartoline d’autore firmate dai cittadini italiani al Ministero dell’Interno: scorci di luoghi ameni d’Italia, sfondo dei tragici naufragi d’estate. E ora dal mare Mediterraneo lo sguardo si sposta alle Alpi, senza però distoglierlo dalle persone più vulnerabili e fragili.