75 anni fa il rastrellamento degli ebrei di Roma. Una ferita insanabile


Il Vaticano, grazie all'opera di Mons. Giovanni Battista Montini (Paolo VI, canonizzato la scorsa domenica da Papa Francesco),ne mise di nascosto a disposizione 15 chili poichè gli abitanti del Ghetto non sarebbero riusciti a mettere insieme una tale quantità d'oro in poche ore.
Ma la notte tra i 15 e 16 ottobre, la Gestapo circondò il Ghetto e le SS a cominciare dall'alba setacciarono casa per casa.
Furono presi dalle loro case senza distinzione uomini, donne, bambini, anziani e malati.
Oltre 2000 persone.

Due giorni dopo i vagoni bestiame in cui vennero caricati gli sventurati, partiti dalla Stazione Tiburtina arrivarono al campo di sterminio di Auschwitz.
La stragrande maggioranza di loro, non sarebb più tornata.
Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in occasione del 75° anniversrio del misfatto ha diffuso una nota in cui si legge:
"Il 16 ottobre 1943 fu un sabato di orrore, da cui originò una scia ancor più straziante di disperazione e morte: la deportazione degli ebrei dal ghetto di Roma costituisce una ferita insanabile non solo per la comunità tragicamente violata, ma per l'intero popolo italiano. Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.  In questo giorno di memoria e raccoglimento la Repubblica si stringe alla Comunità ebraica italiana, ai parenti, ai discendenti dei deportati, poi torturati e uccisi, e rinnova il proprio impegno per rafforzare i valori della Costituzione, che si fonda sull'inviolabilità dei diritti di ogni persona e che mai potrà tollerare discriminazioni, limitazioni della libertà, odi razziali".